Roma, 30 novembre 2021 (Agonb) – Secondo i risultati dello studio pubblicato su “Jama neurology da un team di scienziati guidati da Noelle Comoros, dell’Harvad Medical School di Boston, l’influenza può aumentare il rischio di sviluppare il Parkinson anche dopo decenni dall’avvenuta infezione.
Sono stati analizzati dati provenienti dal Registro Nazionale danese su soggetti affetti da Parkinson. I ricercatori hanno esaminato i dati relativi a 10.271 persone con diagnosi di malattia di Parkinson. L’infezione da virus influenzale è stata associata a un aumento del rischio di malattia di Parkinson a 10 anni (odds ratio 1,73), tra 10 e 15 anni dopo l’infezione (OR 1,33) e più di 15 anni dopo (OR 1,91). Nel complesso, gli esperti hanno identificato 3.229 persone con malattia di Parkinson, pari al 31,4%, e 15.461 controlli, il 30,1%, che avevano un’infezione precedentemente diagnosticata. Questo si è tradotto in un lieve aumento del rischio di Parkinson associato all’infezione, OR di 1,09, e entro cinque anni dall’infezione, OR di 1,27.
Oltre all’influenza, le infezioni del tratto urinario sono state associate a un aumento del rischio di malattia di Parkinson 10 anni dopo (OR, 1,19), mentre altri tipi di infezione non hanno mostrato un aumento di Parkinson a 10 anni, ma dopo cinque, come polmonite, infezioni gastrointestinali, infezioni batteriche, setticemia, infezioni genitali maschili. E l’influenza stessa non ha mostrato un aumento del rischio d Parkinson entro 5 anni o tra 5 e 10 anni dall’infezione. “L’ipotesi che l’influenza sia legata al Parkinson è una questione aperta da decenni, a partire da quando si è ipotizzata una correlazione tra la pandemia influenzale del 1918 e l’encefalite letargica e il parkinsonismo postencefalico”, ha spiegato Cocoros, secondo la quale, data questa lunga storia, “non siamo rimasti sorpresi dai nostri risultati”. Una limitazione dello studio è che le infezioni da virus influenzale non sono confermate da diagnosi di laboratorio e il registro non includeva evidenze di dipendenza da fumo, associate ad aumento del rischio di infezione e di gravità di influenza, così come a un ridotto rischio di Parkinson. Ma anche così, “i risultati sostengono la vaccinazione antiinfluenzale e gli sforzi di prevenzione dell’infezione”, ha concluso Cocoros. Sono decenni che viene ipotizzata la possibilità che l’influenza sia legata al Parkinson. A suo tempo fu ipotizzata una correlazione influenzale del 1918 con l’encefalite letargica e il parkinsonismo. (Agonb) Matteo Piccirilli 9:00