Roma, 30 novembre 2021 (Agonb) – Potrebbe bastare la foto di una lesione dall’aspetto sospetto – evitando così la biopsia – per produrre rapidamente un’immagine dettagliata e microscopica della pelle: è il risultato di una nuova tecnologia di “istologia virtuale” sviluppata dai ricercatori della Samueli School of Engineering e della David Geffen School of Medicine della University of California Los Angeles, descritta in un paper su Light: Science & Applications.
“Le immagini appaiono come sezioni di pelle sottoposte a biopsia e macchiate istochimicamente su vetrini da microscopio”, ha affermato l’autore senior dello studio, Aydogan Ozcan. La tecnologia, che è in ricerca e sviluppo da più di tre anni, può fornire una nuova strada per la diagnosi rapida dei tumori maligni della pelle, riducendo il numero di biopsie cutanee invasive non necessarie e consentendo una diagnosi precoce.
I ricercatori hanno addestrato una “rete neurale convoluzionale” per trasformare rapidamente le immagini di cute non colorata, acquisite tramite microscopia confocale a riflettanza (RCM), in immagini 3D virtualmente colorate come le H&E (ematossilina ed eosina) familiari a dermatologi e dermatopatologi. “Questa struttura può eseguire l’istologia virtuale su una varietà di condizioni della pelle, incluso il carcinoma basocellulare. Fornisce inoltre immagini 3D dettagliate di diversi strati della pelle”, ha affermato Ozcan. (Agonb) Cdm 13:00.