Roma, 1° dicembre 2021 (AgOnb) – In uno studio pubblicato sulla rivista Developmental Cell dai ricercatori dell’Ifom e dell’Università degli Studi di Milano, con il sostegno di Airc, viene raccontato come sarà potenzialmente possibile sviluppare strategie terapeutiche personalizzate nella lotta ai tumori. Il metodo descritto consente nel regolare il traffico degli amminoacidi in ingresso nelle cellule tumorali: questo può renderle più sensibili alla chemioterapia. Marco Foiani, a capo del programma “Integrità del Genoma” dell’Ifom, spiega infatti che “da oltre 15 anni il nostro gruppo di ricerca sta indagando come le condizioni metaboliche della cellula, influenzate anche dal nostro regime nutrizionale, possono influenzare la stabilità del genoma”. Secondo gli esperti la proteina Beclin ha un ruolo cruciale nel condizionare la risposta della cellula al danno al Dna indotto dai farmaci chemioterapici. “Combinando approcci di genetica, metabolomica e proteomica abbiamo scoperto che la funzione protettiva di Beclin è dovuta all’influenza che esercita sul trasporto degli aminoacidi a livello della membrana cellulare”. I risultati delle scoperte, laddove il test genomico evidenzi mutazioni di Beclin, potrebbero quindi consentire di trattare i pazienti con approcci di medicina personalizzata. (AgOnb) Gta 10:00