Roma, 2 dicembre 2021 (AgOnb) – Dormire poco si ripercuote sulla memoria. Lo dimostra lo studio, pubblicato su Proceedings of the National Academy of Sciences, condotto da un team di biologi cellulari dell’Università del Michigan. Il gruppo di lavoro, utilizzando dei topi, ha scoperto che gli RNA associati a un compartimento cellulare poco studiato nei neuroni dell’ippocampo, dopo l’apprendimento, variano notevolmente tra chi addormentato e chi privato del sonno. Sara Aton, associata del Dipartimento di biologia molecolare, cellulare e dello sviluppo, e James Delorme, neolaureato in neuroscienze all’Università del Michigan, hanno scoperto che, dopo l’apprendimento, importanti cambiamenti negli RNA sono presenti quasi esclusivamente sui ribosomi associati alle membrane cellulari neuronali. Gli autori hanno scoperto che l’RNA associato ai ribosomi nel citosol varia a seconda del sonno degli animali. I ribosomi citosolici non hanno mostrato quasi nessun cambiamento di RNA a seconda dell’apprendimento precedente. “Se ci fossimo fermati lì, non avremmo trovato nulla di nuovo. Abbiamo sentito fortemente che dovevamo ripensare alla nostra metodologia”, ha spiegato Aton. Poiché il reticolo endoplasmatico è ricoperto di ribosomi, Delorme e Aton hanno deciso di sequenziare gli RNA nelle altre parti della cellula, i “detriti”, al di fuori del citosol. È nella frazione cellulare contenente membrana, meno studiata, che hanno scoperto che molte trascrizioni erano influenzate in funzione dell’apprendimento precedente. Queste trascrizioni modificate differivano anche in modo significativo se agli animali era stato permesso di dormire dopo l’apprendimento, consentendo l’archiviazione di un nuovo ricordo, o se erano stati privati del sonno. Questi risultati inaspettati aprono la porta a molte altre indagini. (AgOnb) Mmo 11:00