Roma, 18 dicembre 2021 – Pubblicato su Immunity Cell Press, lo studio condotto da Humanitas University, l’Istituto di neuroscienze del Cnr, l’Università di Montreal ed il Politecnico Federale di Zurigo, dimostra la correlazione tra infezioni in gravidanza e un più alto rischio di malattie del neurosviluppo, come autismo, schizofrenia, epilessia, in chi è nato da donne che ne sono state colpite. “È noto che l’attivazione del sistema immunitario materno a seguito di infezioni determina un processo infiammatorio che porta alla liberazione di moltissime molecole cruciali per la giusta risposta immunitaria. Utilizzando un particolare modello preclinico di infiammazione prenatale in stadi tardivi di gravidanza, ha dimostrato che l’aumento della citochina pro-infiammatoria IL-6 (una molecola dell’infiammazione) potrebbe essere responsabile degli effetti sul neurosviluppo a lungo termine sui nascituri”, spiega Davide Pozzi, ricercatore di Humanitas University. “Abbiamo dimostrato che questa citochina agisce direttamente sui neuroni in via di sviluppo del feto: induce un aumento della formazione delle sinapsi, i siti di contatto tra neuroni che permettono il trasferimento dell’informazione nel cervello, determinando una modificazione delle connessioni neuronali in diverse zone del cervello”. Lo studio supporta la teoria del legame tra alti livelli materni di IL-6 e rischio di malattie del neurosviluppo. “Alcuni tipi di infezioni contratte durante la gravidanza possono costituire parte dei meccanismi patogenetici di base all’origine di disturbi del neurosviluppo le cui cause sono ancora poco chiare. Lo studio permetterà di identificare nuovi bersagli terapeutici per lo sviluppo di farmaci per la prevenzione di queste patologie”, spiega Michela Matteoli, docente di Humanitas University e direttrice del Cnr-In. “È una scoperta di particolare interesse in questo periodo poiché l’agente virale Sars-Cov-2 determina una cascata di citochimica in cui la molecola IL-6 sembra giocare un ruolo chiave nel processo infiammatorio scatenato dal virus. Sebbene le infezioni da Covid-19 non influiscono negativamente sulla progressione della gravidanza e sulla salute dei neonati, resta un campo di indagine aperto. Negli USA, il National Institutes of Health ha iniziato uno studio di follow-up di 4 anni sui potenziali effetti a lungo termine del Covid-19 su donne colpite durante la gravidanza, che seguirà anche i bambini per verificare eventuali potenziali effetti a lungo termine”. (AgOnb) Mmo 13:00