Roma, 18 dicembre 2021 – Uno studio, condotto dagli scienziati dell’Università di Ginevra e pubblicato su Nature Neuroscience ha identificato le cellule cerebrali che promuovono l’interazione sociale. Il team, guidato da Camilla Bellone, ha valutato i meccanismi neurobiologici che caratterizzano le connessioni sociali in un modello murino. Ciò che ci spinge all’interazione è legato al sistema di ricompensa, riportano gli esperti, attraverso l’attivazione dei neuroni dopaminergici, che rilasciano dopamina. Questi risultati potrebbero aiutare a capire le difficoltà di interazione in soggetti autistici, depressi o schizofrenici. I ricercatori hanno insegnato ai topolini come svolgere un compito che permetteva di entrare in contatto con altri esemplari. “L’interazione – aggiunge Clement Solie del team Bellone – portava all’attivazione dei neuroni dopaminergici, che si trovano all’interno del sistema di ricompensa”. “L’aspetto interessante – continua Benoit Girard, III firma dell’articolo – è stato osservare che nelle prime sessioni i neuroni degli animali si attivavano nel momento di interazione. Quando invece gli animali apprendevano l’associazione tra la pressione della leva e il contatto sociale, l’attività dei neuroni dopaminergici precedeva la ricompensa. Come interrotto il meccanismo e la leva non azionava più l’apertura della porta, abbiamo notato un calo improvviso dell’attività di questi neuroni, ad indicare grande delusione”. Per gli esperti un lavoro fondamentale in ambito psichiatrico. “Il sistema di ricompensa – conclude Bellone – è alla base dei comportamenti di dipendenza. Si ipotizza che l’uso eccessivo di social possa deviare il sistema dopaminergico e promuovere comportamenti disadattivi. Ora si potrà verificare questa teoria”. (AgOnb) Mmo 12:00