Roma, 21 dicembre 2021 (Agonb) – Un bioimpianto per intervenire prima che l’osteoartrite, una malattia progressiva causata dalla degenerazione dello strato protettivo della cartilagine che impedisce alle nostre ossa di danneggiarsi durante i movimenti, porti all’intervento chirurgico. Il disturbo, che è spesso doloroso, può colpire qualsiasi articolazione, ma più comunemente colpisce le ginocchia, i fianchi, le mani e la colonna vertebrale.
Per la prima volta, i ricercatori della Keck School of Medicine della University of South California hanno utilizzato un bioimpianto a base di cellule staminali per riparare la cartilagine e ritardare la degenerazione articolare. Il lavoro ora avanzerà negli esseri umani con il supporto di una sovvenzione di 6 milioni di dollari da parte del California Institute of Regenerative Medicine per produrre i primi 64 impianti. La ricerca, pubblicata su npj Regenerative Medicine, si basa sull’utilizzo di un bioimpianto terapeutico chiamato Plurocart, in grado di differenziare direttamente le cellule staminali pluripotenti in condrociti.
“È la prima volta che un impianto ortopedico composto da un tipo di cellula vivente è stato in grado di integrarsi completamente nel tessuto cartilagineo articolare danneggiato e sopravvivere in vivo fino a sei mesi”, ha affermato Denis Evseenko, direttore del programma di rigenerazione scheletrica. (Agonb) Cdm 11:00.