Nel 1986 Edward O.Wilson, entomologo e naturalista americano, usò per la prima volta il termine “biodiversità”, definendola “la materia stessa della vita“. Tre anni dopo, Wilson pubblicò il libro intitolato appunto Biodiversity, destinato a cambiare il modo in cui anche il grande pubblico, e non solo il mondo accademico, avrebbe guardato alle diverse forme di vita e scoperto che, come si legge nel testo diventato ormai un caposaldo della conservazione, “anche la tundra artica, apparentemente desolata, è sostenuta da una complessa interazione di molte specie di piante e animali”.
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