Roma, 3 gennaio 2022 (Agonb) – Una sintesi di alcuni dei contributi più rilevanti emersi nell’ultimo decennio sul rapporto tra stress cronico ed effetti sul cervello è al centro dello studio realizzato da un team internazionale composto da Maurizio Popoli, docente del dipartimento di Scienze Farmaceutiche dell’Università Statale di Milano, Gerard Sanacora della Yale University e Zhen Yan della New York University.
Il lavoro, pubblicato su Nature Reviews Neuroscience, analizza gli effetti dello stress sul cervello, osservati in modelli preclinici di stress e nell’uomo in patologie psichiatriche correlate allo stress (depressione, ansia, disturbo post traumatico da stress etc.). Quegli effetti sono stati per la prima volta descritti con un approccio complessivo di tipo scalare.
I ricercatori hanno, infatti, analizzato quattro livelli principali di interazione: meccanismi molecolari/cellulari nelle sinapsi (in particolare sinapsi glutammatergiche); attivazione/inibizione di circuiti neurali; neuroarchitettura (sviluppo dei dendriti e densità delle sinapsi; connessione tra reti su larga scala nel cervello. Tutti e quattro i livelli rivelano un quadro complesso di processi fisiopatologici che differiscono tra i sessi, permettendo così un approfondimento relativo alla differente incidenza delle malattie mentali tra uomo e donna.
“Lo sviluppo attuale di questa linea di ricerca è l’utilizzo di modelli di stress acuto per identificare biomarcatori di resilienza e vulnerabilità allo stress, e anche nuovi bersagli farmacologici per trattamenti innovativi” ha spiegato Popoli. (Agonb) Cdm 09:00.