Roma, 13 gennaio 2021 (AgOnb) – Pubblicati su Current Biology due studi condotti da team di scienziati del Regno Unito, Canada e Danimarca, che indicano come il Dna di campioni di aria aiuti a rilevare un’ampia gamma di specie animali. A guidare gli studi Elizabeth Clare della York University, in Canada, e Kristine Bohmann, del Globe Institute, Università di Copenaghen. Sono stati raccolti campioni di aria all’Hamerton Zoo Park, nel Regno Unito, e dal Copenaghen Zoo in Danimarca, utilizzando metodi diversi per filtrare l’e-Dna, ma entrambi hanno rilevato la presenza di numerose specie animali. Il team di Bohmann ha utilizzato 3 diversi dispositivi di campionamento dell’aria, un piccolo aspirapolvere a base d’acqua e 2 ventilatori con filtri collegati. Il gruppo guidato da Clare ha invece impiegato filtri sensibili collegati a pompe a vuoto per raccogliere più di 70 campioni d’aria. “Siamo stati in grado di identificare il Dna di 25 diverse specie di animali – riporta Clare – tra cui, tigri, lemuri e dingo. Sette di questi non appartenevano ad animali all’interno dello zoo”. “In soli 40 prelevamenti – afferma Bohmann – abbiamo individuato 49 specie tra mammiferi, uccelli, anfibi, rettili e pesci. Abbiamo anche rilevato materiale genetico di pesciolini, bradipi e boa”. Sono state rilevate tracce di animali provenienti da aree circostanti lo zoo, ad Hamerton è stato rilevato il riccio eurasiatico, considerato in via di estinzione in Inghilterra. Vicino allo zoo di Copenaghen invece, si è scoperta la presenza di arvicole e scoiattoli. “La natura non invasiva di questo approccio – osserva Clare – lo rende particolarmente prezioso per l’osservazione di specie vulnerabili o in via di estinzione, nonché di quelle in ambienti difficili da raggiungere, come grotte e tane. Il campionamento dell’aria potrebbe rivoluzionare il bio-monitoraggio terrestre e fornire nuove opportunità per tracciare la composizione delle comunità animali e rilevare l’invasione di specie non autoctone”. (AgOnb) Mmo 9:00