Roma, 25 gennaio 2022 (Agonb) – Un nuovo strumento pionieristico per prevedere in modo affidabile la diffusione o la recidiva del melanoma, la forma più letale di cancro della pelle: lo ha messo a punto un team di scienziati e clinici della Newcastle University in associazione con la sua società spin-out AMLo Biosciences.
Applicando il test – denominato AMBLor – alla biopsia standard del melanoma primario al momento della sua rimozione, è possibile identificare i pazienti a basso rischio di diffusione o recidiva: viene cioè identificato il vero rischio di progressione della malattia di un paziente e fornisce a chiunque sia diagnosticato un melanoma non ulcerato in fase iniziale – che rappresenta circa il 75% di tutte le nuove diagnosi – informazioni più accurate sul rischio di diffusione della malattia.
Ciò che è stato spiegato è che i melanomi allo stadio iniziale a rischio di diffusione secernono un fattore di crescita, il TGFβ2, che provoca la riduzione, o la sottoregolazione, delle proteine AMBRA1 e Loricrina, fondamentali per mantenere l’integrità dello strato superiore della pelle. Il fattore di crescita TGFβ2 provoca anche la perdita di claudina-1, provocando la perdita dell’integrità della pelle e facilitando l’ulcerazione. Ora gli scienziati, che hanno pubblicato la ricerca sul British Journal of Dermatology, hanno presentato una domanda per la messa a disposizione del test nel sistema sanitario nazionale. (Agonb) Cdm 12:00.