Roma, 19 febbraio 2022 (Agonb) – Uno studio dell’Università del Wisconsin pubblicato su PLOS Biology dimostra che l’apnea notturna in gravidanza può aumentare il rischio di diagnosi simili all’autismo, nei maschi. L’incidenza durante la gravidanza è in aumento e si verifica in circa il 15% delle gravidanze senza complicazioni e in oltre il 60% di quelle ad alto rischio, entro il III° trimestre. Gli autori hanno sottoposto dei ratti gravidi a bassi livelli di ossigeno intermittenti durante il riposo, nella II° metà del periodo gestazionale. Ciò ha indotto ipossia nelle madri, ma non nei feti. Sono state osservate anomalie comportamentali nella prole già subito dopo la nascita, inclusi schemi di vocalizzazione di sofferenza alterati sia nei maschi che nelle femmine. L’ipossia materna ha inoltre alterato la funzione cognitiva e sociale nei maschi, con riduzione della memoria di lavoro e dell’archiviazione della memoria a lungo termine e un ridotto interesse per situazioni socialmente nuove, ma non nelle femmine. La prole affetta aveva un’attività eccessiva di una via di segnalazione cellulare nota come via mTOR, caratteristica riscontrata negli soggetti autistici. Trattati con la rapamicina, l’effetto comportamentale dell’ipossia materna si mitigava. “Questa è la prima dimostrazione diretta degli effetti dell’ipossia intermittente materna durante la gestazione sui fenotipi cognitivi e comportamentali della prole – afferma Cahill -. I nostri dati forniscono una chiara evidenza che l’apnea notturna materna può essere un importante fattore di rischio per lo sviluppo di disturbi del neuro-sviluppo, in particolare nella prole maschile. Sulla base di correlazioni cliniche – ha aggiunto Michael Cahill, dell’Università di Wisconsin – è stato teorizzato che l’apnea notturna materna durante la gravidanza aumenti potenzialmente il rischio di diagnosi di autismo nella sua prole; tuttavia, mancano studi funzionali. Abbiamo mostrato che l’apnea notturna durante la gestazione produce fenotipi neuronali e comportamentali nella progenie di roditori simili all’autismo e dimostrato l’efficacia di un approccio farmacologico nell’invertire completamente i disturbi comportamentali osservati”. (Agonb) Mmo 12:30