Roma, 28 febbraio 2022 (AgOnb) – Un lupo emerge dalla storia, trovati a Roma frammenti di un fossile di 400mila anni fa, il più antico esemplare adulto di Canis lupus mai scoperto in Europa.
La scansione 3D dei resti frammentari ha permesso di identificare il cranio fossile come risalente al periodo preistorico del Pleistocene Medio, quando nel mondo è apparso per la prima volta l’homo erectus. Finora, i frammenti più antichi scoperti in Europa – in Italia e in Francia – risalivano a 300mila anni fa. Quella di Ponte Galeria, l’area romana dove sono stati ritrovati i frammenti, è la scoperta più importante degli ultimi tempi.
Un gruppo di paleontologi e geologi del Dipartimento di Scienze della Terra della Sapienza di Roma e del Dipartimento di Scienze della Terra “Ardito Desio” dell’Università Statale di Milano, ha esaminato un enigmatico cranio fossile di canide di grandi dimensioni ritrovato nei pressi di Roma, più precisamente a Ponte Galeria. I risultati dello studio sono stati pubblicati su Scientific Reports, rivista scientifica internazionale del gruppo Nature.
Il lupo è una delle specie più emblematiche della biodiversità europea, animale simbolo delle foreste del nostro continente, così radicato nel nostro immaginario da entrare a far parte della cultura, del folklore e della tradizione di tutti i popoli europei. Sebbene l’uomo conviva con il lupo da migliaia di anni, la storia evolutiva di questo predatore iconico è ancora fonte di dibattito nella comunità scientifica, con punti interrogativi sul momento in cui questo animale si è diffuso nel nostro continente.
E’ stato ricreato l’assetto originario del cranio. In particolare, i frammenti fossili sono stati scansionati tramite Tac e poi uniti digitalmente per ricreare l’assetto originale del cranio, il quale è stato poi analizzato, misurato e comparato con altre scansioni di canidi moderni come lo sciacallo, o il lupo appenninico che popola attualmente la
penisola italiana”, spiega Dawid A. Iurino, primo autore dello studio. Poiché l’area di Ponte Galeria è ricca di giacimenti di diverse datazioni, il gruppo di ricerca ha analizzato il sedimento vulcanico che ricopriva e riempiva i frammenti fossili per stabilire l’età precisa del reperto.
Prima di questa ricerca, i resti fossili più antichi di lupo erano quelli datati intorno ai 300mila anni fa ritrovati in Francia a Lunel-Viel e in Italia a Polledrara di Cecanibbio, di cui però manca una descrizione formale del reperto. Questo nuovo studio ha permesso di individuare nel lupo di Ponte Galeria il resto fossile di questa specie più antico rinvenuta fino ad ora in Europa.
Le nuove analisi hanno dimostrato come la dispersione del luposia avvenuta durante il “Mid-Brunhes Event”, una fase del Pleistocene caratterizzata dall’aumento dell’ampiezza dei cicli interglaciali, che diventano più lunghi e più intensi. Questo cambiamento climatico ebbe una forte ripercussione sugli ecosistemi terrestri, favorendo probabilmente la diffusione di nuove specie in Europa, tra cui il lupo.
Il lupo è una delle specie più emblematiche della biodiversità europea, animale simbolo delle foreste del nostro continente, così radicato nel nostro immaginario da entrare a far parte della cultura, del folklore e della tradizione di tutti i popoli europei. Sebbene l’uomo conviva con il lupo da migliaia di anni, la storia evolutiva di questo predatore iconico è ancora fonte di dibattito nella comunità scientifica. (AgOnb) Matteo Piccirilli 9:00