Roma, 4 marzo 2022 (Agonb) – Serve una nuova legge sulla protezione della fauna selvatica e il prelievo venatorio, afferma Legambiente. La legge del 1992 compie 30 anni ma “risulta ormai datata e superata da pandemie e crisi di biodiversità. La normativa tutela un misero 1,1% di tutte le specie animali presenti stabilmente o temporaneamente nel nostro territorio, ovvero 643 specie e sottospecie (comprese le specie di mammiferi e uccelli marini) protette su un totale complessivo di 57.460 specie e sottospecie di animali selvatici noti per l’Italia” sostiene l’associazione ambientalista ricordando come la legge attuale “non regolamenta le tante attività umane come agricoltura, forestazione e viabilità che hanno quotidiana relazione con la fauna selvatica omeoterma (mammiferi e uccelli) e a dispetto delle crescenti minacce alla biodiversità, delega la responsabilità della gestione attiva della fauna selvatica omeoterma alla caccia privata in oltre 4 milioni di ettari e sempre ai cacciatori in altri 19 milioni di ettari destinati a caccia programmata, lasciando poco più di 3 milioni di ettari per la tutela della fauna gestiti da Enti pubblici. Uno squilibrio con gli interessi generali del Paese”. (Agonb) Gta 11:00