Roma, 5 marzo 2022 (Agonb) – Una nuova ricerca associa la presenza di un batteriofago nel microbiota intestinale a un miglioramento delle funzioni cognitive e della memoria, anche negli esseri umani: lo studio, pubblicato sulla rivista Cell Host & Microbe, è stato condotto da ricercatori dell’Istituto di Ricerca Biomedica di Girona, del Centro de Investigación Biomédica en Red de la Fisiopatología de la Obesidad y Nutrición in collaborazione con il gruppo di ricerca di Neurofarmacologia dell’Università Pompeu Fabra, la Fondazione Fisabio, l’Università di Valencia e l’Università di Alicante.
I batteriofagi, un tipo di virus che si replica all’interno dei batteri, rappresentano una delle maggiori lacune nella conoscenza del microbioma umano. Questa ricerca si è concentrata sullo studio di due tipi prevalenti: Caudovirales e Microviridae. In un campione di 114 persone, successivamente ampliato a 942 soggetti, i ricercatori hanno scoperto che “gli individui con più caudovirali si comportavano meglio nei processi esecutivi e nella memoria verbale, mentre la presenza di livelli più elevati di Microviridae era associato a un maggiore deterioramento delle capacità esecutive del cervello”, afferma José Manuel Fernández-Real del Girona Biomedical Research Institute.
I risultati di questo studio rafforzano la considerazione dei virus batteriofagi come attori influenti nella relazione tra il microbioma umano e il cervello. Inoltre, il lavoro apre la strada a nuove linee di ricerca, come lo studio di possibili integratori alimentari. (Agonb) Cdm 09:00.