Roma, 11 marzo 2022 (Agonb) – Sugli effetti dell’assunzione di alcol sul cervello la scienza è chiara: chi beve molto mostra alterazioni della struttura e delle dimensioni del cervello associate anche a disturbi cognitivi. Ma secondo un nuovo studio pubblicato su Nature Communications e condotto da un team dell’Università della Pennsylvania, il consumo di alcol anche a livelli che la maggior parte delle persone considererebbe modesti (poche birre o bicchieri di vino alla settimana) può comunque comportare dei rischi.
L’analisi di dati riguardanti oltre 36.000 adulti ha rilevato che il consumo di alcol da leggero a moderato era associato a riduzioni del volume cerebrale generale. Il legame è diventato più forte al crescere delle quantità consumate. Ad esempio, nei cinquantenni, quando il consumo medio tra gli individui passa da un’unità di alcol al giorno (circa mezza birra) a due unità (una pinta di birra o un bicchiere di vino), ci sono cambiamenti associati nel cervello equivalenti a un invecchiamento di due anni. Passare da due a tre unità alcoliche alla stessa età è invece come invecchiare di tre anni e mezzo. (Agonb) Cdm 09:00.