Roma, 16 marzo 2022 (Agonb) – Riprogrammare una cellula con istruzioni ben precise, questo l’obiettivo di Hemera, progetto delle Università di Verona e Statale di Milano, insieme ai ricercatori di Humanitas. “Il progetto rappresenta il punto di arrivo di anni di ricerche – spiega Giacobazzi, prorettore dell’Università di Verona – con risultati incredibili nel campo della farmacologia. Terapie molto complesse, innovative e targettizzate su singolo paziente, che daranno grandi speranze per il processo di riabilitazione”. Lo studio parte dall’utilizzo di specifiche cellule immunitarie, i macrofagi, generate in vitro dai loro precursori isolati dal sangue del paziente stesso. Istruite poi in vitro così da esprimere al meglio le loro capacità di riparare e favorire le cellule rigenerative spontanee dei tessuti danneggiati. Una volta riportati nel sito della lesione spinale, favoriscono la ricrescita del tessuto nervoso danneggiato e il ripristino delle sue funzioni. “Quando viene danneggiato, il sistema nervoso centrale esprime potenzialità rigenerative molto limitate. Hemera ha sviluppato un approccio innovativo, basato sul trasferimento nel paziente di cellule immunitarie istruite in vitro a favorire l’espressione ottimale delle potenzialità rigenerative che il sistema nervoso centrale per sua natura ha – spiega Massimo Locati, Direttore Scientifico di Hemera –. A insegnarci come educarli è stato lo studio delle loro funzioni nel contesto dei tumori, che rappresentano per antonomasia tessuti in rapida crescita nonostante il contesto ostile in cui si sviluppano. Da qui il nome di Tumor Educated Macrophages (Tem). Questa è una scoperta in cui neurofarmacologia e immunologia insieme hanno reinventato un significato positivo per processi biologici che normalmente, in ambito oncologico, hanno un significato negativo”. Prossimo obiettivo sarà validare la terapia cellulare sull’uomo, Hemera insieme ad Ema, sta mettendo a punto protocolli per la produzione di terapie, procedure neurochirurgiche e tecniche di somministrazione non invasive. “Si tratta di un’impresa ad altissimo potenziale, un progetto molto ambizioso e complesso che necessita per la sua realizzazione di una grande quantità di risorse e di competenze – spiega Aldo Cocchiglia, AD di Hemera -. Abbiamo raccolto più di 1 milione di euro: l’obiettivo è arrivare in breve tempo alla cura per le lesioni del midollo spinale e cambiare radicalmente le prospettive e la qualità di vita dei pazienti”. (Agonb) Mmo 9:00