Roma, 19 marzo 2022 (Agonb) – La diagnosi della malattia di Parkinson è attualmente basata su criteri clinici; ora un nuovo studio riportato sul Journal of Parkinson’s Disease ha scoperto che la presenza di depositi neuronali del biomarcatore fosforilato alfa-sinucleina (p-syn) nel cervello e nella pelle dei pazienti con Parkinson li distingue dagli individui con sintomi di parkinsonismo dovuti all’accumulo di un’altra proteina, la tau.
Questo sviluppo può aiutare l’identificazione precoce e la diagnosi differenziale del Parkinson tra i vari sottotipi. I ricercatori dell’IRCCS Istituto delle Scienze Neurologiche di Bologna hanno reclutato 26 pazienti con malattia di Parkinson, 26 pazienti con Paralisi Sopranucleare Progressiva o sindrome corticobasale (due sottotipi di Parkinson) e 26 individui sani da maggio 2014 ad aprile 2017.
Tutti gli individui sono stati sottoposti a biopsia cutanea in tre siti, gamba, coscia e area cervicale, per studiare i depositi di p-syn nei nervi della pelle. Hanno scoperto che nessuno – tranne due dei pazienti con Paralisi Sopranucleare Progressiva o sindrome corticobasale – aveva depositi cutanei di p-syn, come negli individui sani.
Al contrario, in tutti i pazienti con malattia di Parkinson quei depositi di p-syn erano presenti. L’attenzione si è focalizzata soprattutto sui due pazienti con Paralisi Sopranucleare Progressiva o sindrome corticobasale che mostravano depositi cutanei p-syn: una possibile spiegazione è che alcuni pazienti abbiano una patologia mista con più disturbi neurodegenerativi contemporaneamente. (Agonb) Cdm 13:00.