Chi ha premuto il grilletto? Si è trattato di suicidio, come apparentemente sembra mostrare la scena del crimine o – come invece appureranno più tardi gli esperti – è stato un omicidio sia pur abilmente orchestrato dall’assassino di turno?
Biologi e avvocati nei panni di “Sherlock Holmes“, provano a fare piena luce sull’accaduto, indagando insieme per svelare i retroscena di un misterioso delitto – l’uccisione di un avvocato all’interno di uno studio legale – narrato dal videomaker Fabio De Pasquale in un cortometraggio commissionato da Officina Forense-Cianci e magistralmente interpretato dagli avvocati Mario Cianci (nei panni del narratore), Gaetano Esposito (nei panni della vittima), Giovanni Cappiello e Raimondo Maria Capasso (nel ruolo di collaboratori della vittima).
Ovviamente stiamo parlando di un fatto di cronaca nera immaginario, mai accaduto in realtà, ma che è tuttavia servito da spunto per animare il convegno di criminologia forense organizzato da Officina Forense, in collaborazione con la Delegazione Campania-Molise dell’Ordine Nazionale dei Biologi e con il patrocinio del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Napoli, svoltosi lo scorso 18 marzo nei locali dell’ONB a Napoli.
Un evento in presenza (trasmesso anche in diretta video sui canali social dell’Ordine), che ha visto una folta partecipazione di pubblico e che fatto luce, in maniera accurata, sulla complessa macchina degli accertamenti tecnico-investigativi che normalmente si mette in moto quando occorre risalire agli autori di un delitto apparentemente inspiegabile.
L’occasione giusta, insomma, per approfondire il ruolo svolto dagli scienziati forensi sulla cosiddetta scena del crimine.
Residui di sparo, una lettera scritta a mano, tracce di sangue nel lavello, l’impronta lasciata sullo stipite di una porta o sul grilletto della pistola: quando l’indagine scientifica si mette al servizio della giustizia, nulla può essere lasciato al caso. Ed è anzi qui che entrano in gioco i biologi specializzati delle forze dell’ordine, pronti ad operare in tandem con periti balistici, criminologi, grafologi forensi e professionisti del diritto. Un lavoro d’equipe, il loro, preziosissimo. A dir poco utile e necessario affinché non un solo particolare della cosiddetta “crime scene” possa sfuggire all’occhio vigile degli specialisti.
Proprio di questo (e del come questo avviene) si è parlato nel corso del convegno “Dalla scena del crimine agli accertamenti tecnici: il ruolo degli scienziati forense“, che ha visto l’allestimento di un excursus tecnico-legale minuzioso che ha condotto per mano la platea all’individuazione del colpevole (in questo caso un collaboratore della vittima che aveva pensato di farla franca inscenando un suicidio) incastrato senza se e senza ma.
A dir poco di spessore il parterre dei relatori. Per i saluti si sono infatti alternati: il sen. Vincenzo D’Anna, presidente dell’Ordine Nazionale dei Biologi, il prof. Vincenzo Santagada, assessore alla Salute ed al Verde del Comune di Napoli e l’avvocato civilista Mario Cianci, presidente di Officina Forense. Con loro, ospite d’eccezione, il dott. Giusepe Gambardella, console del Bènin. Hanno poi animato il convegno (preceduti dalla proiezione di un video dedicato, appunto, alla ricostruzione del delitto immaginario): Massimo Pezzuti, Phd, commissario capo Tecnico Biologo della Polizia Scientifica per la Campania e il Molise; Luigi Bisogno, ispettore superiore Polizia Scientifica, già responsabile Ufficio Dattiloscopia Forense; Giuseppe Santorelli, criminalista esperto in Grafologia Forense e consulente della procura e Marco Correra, balistico forense, dirigente del Tiro a Segno Nazionale di Napoli, consulente giudiziario.
I lavori sono stati moderati dall’avvocato penalista Gaetano Esposito (direttivo Officina Forense) e dalla dott.ssa Claudia Dello Iacovo (consigliere dell’Ordine Nazionale dei Biologi) che si è particolarmente impegnata nella promozione e nell’organizzazione del convegno.