Roma, 29 marzo 2022 (Agonb) – Accrescere l’efficacia terapeutica dei trattamenti farmacologici contro i tumori è l’obiettivo della nanoparticella messa a punto da un team di ricerca internazionale coordinato dall’Università La Sapienza di Roma e descritta in uno studio pubblicato sulla rivista ACS Nano.
Grazie a un rivestimento di proteine plasmatiche umane, questa nanoparticella è in grado di ingannare il sistema immunitario, permanendo a lungo nell’organismo. Decenni di ricerche hanno stabilito infatti che il limitato successo clinico dei liposomi (le nanoparticelle usate per veicolare il trasporto di farmaci che offrono grandi vantaggi rispetto alle tecnologie tradizionali) è dovuto principalmente ai cambiamenti a cui essi vanno incontro non appena entrano in contatto con il sangue: una volta introdotti nel liquido organico, infatti, si ricoprono di una “corona proteica” e vengono riconosciuti dal sistema immunitario come un corpo estraneo, quindi da eliminare
Ciò che il sistema immunitario combatte, in realtà, non è il liposoma in sé, ma proprio l’abito proteico che indossa nel sangue. Da qui è nata l’idea di realizzare un rivestimento proteico invisibile al sistema immunitario, per “ingannarlo” e “fargli accettare” le nanoparticelle che contengono la terapia farmacologica. La particella biomimetica messa a punto dai ricercatori, con la collaborazione della University of Technology di Graz in Austria e della Utrecht University in Olanda, è detta proteoDNAsoma ed è costituita da tre comparti distinti: lipidi, DNA e proteine. (Agonb) Cdm 11:00.