Roma, 30 marzo 2022 (AgOnb) – I risultati dello studio aprono nuove prospettive promettenti per la gestione terapeutica, inclusa la prevenzione dello sviluppo di campi pro-metastatici generati da determinati trattamenti. I tumori con sede primaria sconosciuta o ignota sono malattie rare in cui nell’organismo si trovano cellule tumorali maligne senza che il sito di origine del cancro sia noto. Pressoché tutte le cellule dell’organismo possono in linea di principio dare origine a un tumore e in genere la malattia prende il nome proprio dal tipo di cellula iniziale. Se la prima a diventare tumorale è una cellula del fegato, si parlerà di tumore del fegato anche quando ci si riferisce alle metastasi, ovvero a cellule che si sono spostate dal tumore iniziale e hanno colonizzato altri organi, anche lontani dalla sede di origine. In alcuni casi, però, ci si può imbattere in tumori secondari, ovvero metastasi del tumore originale (che viene definito primario), senza che sia nota la sede iniziale della malattia. Se con gli opportuni esami si riesce successivamente a identificare il tumore primario, la malattia inizialmente identificata come tumore con sede primitiva ignota non sarà più tale: cambierà nome e verrà identificata come una metastasi del tumore di origine (metastasi di tumore del fegato, per tornare all’esempio già citato). Le ragioni per cui non si riesce a identificare il tumore primario sono diverse: il tumore è troppo piccolo e cresce molto lentamente, il sistema immunitario è riuscito a distruggerlo, ma non a eliminare le metastasi oppure il tumore primario è stato rimosso nel corso di un intervento chirurgico per altro motivo. Gli scienziati dell’Università di Ginevra (UNIGE) hanno scoperto alcuni dei meccanismi attraverso i quali si formano queste cellule. Questo è necessario alle cellule che sono sfuggite per poco alla morte cellulare (apoptosi) a seguito di un trattamento chemioterapico. Grazie a questo studio, queste cellule – chiamate PAME dai ricercatori – appaiono ora come nuovi bersagli terapeutici. Le cellule metastatiche si riscontrano in molte forme di cancro. Hanno origine nei tumori primari e poi si staccano e migrano. Viaggiano attraverso i tessuti che li circondano, attraverso i vasi sanguigni o i canali linfatici. Lungo il percorso, possono attaccarsi a uno o più organi – come i polmoni, il cervello, le ossa o il fegato – e formare nuovi tumori chiamati anche metastasi. Questa diffusione della malattia può influire negativamente sulle possibilità di guarigione di un paziente. Grazie a questo studio, le cellule PAME appaiono ora come potenziali bersagli terapeutici e di prevenzione delle metastasi da prendere in considerazione. (AgOnb) Matteo Piccirilli 9:00