Roma, 2 aprile 2022 (Agonb) – I ricercatori del Wyss Center for Bio and Neuroengineering, in Svizzera, in collaborazione con i colleghi dell’università tedesca di Tubinga, hanno permesso a un uomo di 30 anni affetto da Sla, totalmente paralizzato, di comunicare attraverso un’interfaccia cervello-computer. Il sistema, che traduce le riflessioni della mente in parole e frasi, è stato descritto su Nature Communications.
Nella corteccia motoria del paziente sono stati impiantati due microelettrodi intracorticali che raccolgono il segnale generato dal cervello quando l’uomo tenta di effettuare alcuni movimenti. I segnali vengono decodificati da un software di intelligenza artificiale in tempo reale nelle due opzioni di risposta: “sì” o “no”. Un programma di lettura elenca ad alta voce una a una le lettere dell’alfabeto, il paziente tentando di annuire o negare con la testa invia il segnale del sì o del no agli elettrodi che lo trasferiscono al computer. Così, lettera dopo lettera, vengono fuori le parole e le frasi composte nel pensiero.
Lo step successivo, sul quale si stanno concentrando gli scienziati, è un’interfaccia cervello-computer capace di interpretare direttamente i discorsi immaginati nel cervello. (Agonb) Etr 12:00.