Roma, 13 aprile 2022 (Agonb) – La siccità che ha colpito il nord Italia negli ultimi mesi preoccupa l’Europa. Nel rapporto “Drought in north Italy – March 2022” della Commissione europea, basato su dati del JRC Global Drought Observatory (GDO) del Copernicus Emergency Management Service (CEMS), viene raccontato l’impatto della siccità che per 4 mesi ha colpito lo Stivale. “Da dicembre non ci sono state quasi precipitazioni nel Nord Italia. Questa mancanza di precipitazioni, che si riflette anche in uno scarso accumulo di neve, combinata con temperature invernali miti, ha portato a una bassa umidità del suolo e a un basso livello dell’acqua nei bacini idrici e nei laghi. È stata inoltre osservata un’anomalia della temperatura invernale di +2,1° C e un deficit medio di precipitazioni del 65% (rispetto alla media 1991-2020)” scrivono gli esperti. In particolare i ricercatori sottolineano come “il deficit di precipitazioni e il clima mite hanno causato una umidità del suolo inferiore alla media per la maggior parte dell’Italia settentrionale, già prima che le piante iniziassero la vera stagione di crescita, il che significa che è probabile che il problema si aggraverà una volta che le piante inizieranno davvero ad estrarre acqua” e come anche a livello di energia purtroppo “il volume d’acqua immagazzinato nei bacini idroelettrici italiani è già ai minimi storici”. (Agonb) Gta 12:00