Roma, 16 aprile 2022 (Agonb) – L’apprendimento migliora se un’esperienza viene distribuita nel tempo piuttosto che essere concentrata in un’unica soluzione. Lo ha dimostrato un team di ricerca dell’Università La Sapienza in uno studio pubblicato sulla rivista PNAS: la maggiore efficienza di un apprendimento ripartito nel tempo dipende dal fatto che il cervello utilizza circuiti cerebrali diversi a seconda della modalità di apprendimento, indipendentemente da ciò che deve essere appreso. Inoltre, i ricercatori hanno dimostrato che la stimolazione artificiale dei circuiti responsabili dell’apprendimento distribuito nel tempo si traduce in un miglioramento della memoria.
In particolare, lo studio ha evidenziato che lo striato, la struttura del cervello che si pensava coinvolta principalmente in funzioni motorie (ad esempio il Parkinson), ha un ruolo anche in funzioni cognitive complesse. L’importanza dello studio si riverbera sia dal punto di vista teorico – perché include tra le aree del cervello responsabili del ricordo regioni cui prima erano attribuite altre funzioni – sia da un punto di vista traslazionale, perché suggerisce la possibilità di migliorare la memoria attraverso una stimolazione artificiale del cervello, aprendo nuove prospettive nel trattamento di patologie neurodegenerative come, per esempio, l’Alzheimer. (Agonb) Cdm 10:00.