Roma, 20 aprile 2022 (Agonb) – Un biomarcatore potrebbe indirizzare la scelta del farmaco nei soggetti con malattia infiammatoria intestinale, condizione di cui soffrono in Italia almeno 250mila persone. A suggerirlo è un nuovo studio coordinato dalla Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS e dall’Università del Salento. Il team di ricerca ha dimostrato che, in molti dei pazienti affetti da questa condizione, alti livelli nel sangue della proteina interleuchina 1 beta possono evidenziare la mancata efficacia dei trattamenti generalmente impiegati, e di conseguenza orientare verso una terapia alternativa. Le cure generalmente utilizzate contro la malattia infiammatoria intestinale sono i farmaci biologici anti-TNF, a cui tuttavia non risponde, o cessa di rispondere dopo un breve periodo, tra il 20 e il 40% dei pazienti. I risultati dello studio sono stati pubblicati sulla rivista “Cellular Molecular Gastroenterology and Hepatology”. (Agonb) Des 10:00