Il CTS Ambiente Marino e Costiero del CNBA (Coordinamento Nazionale dei Biologi Ambientali) l’8 giugno festeggia la giornata Mondiale degli Oceani parlando di Mediterraneo con esperti italiani che operano in questo campo in Enti di Ricerca e Università
Il Mediterraneo è un mare di enorme importanza ecologica, oltre che storica ed antropologica, sebbene rappresenti solo 1% dei mari del pianeta. È un mare sotto la minaccia della pressione antropica e del cambiamento climatico ma la sua capacità omeostatica e la resilienza delle specie animali e vegetali che lo abitano lo rendono capace, sino ad oggi, di resistere. Bisogna però intervenire e il biologo in questo dovrà avere un ruolo determinante. È necessario non derogare sul raggiungimento dei gol della Direttiva Europea sulla Strategia Marina e del Green Deal Europeo, ma sarà anche importante raggiungere l’obbiettivo 3030 ovvero il 30% dei mari protetti entro il 2030 e implementare, in Italia, le aree “diversamente gestite” vale a dire con regole divere dal resto del mare. In questa direzione è importante applicare la direttiva sulla Gestione Spaziale del Mare e soprattutto pervenire ad una gestione integrata della costa, dove possano convivere tutela dell’ambiente e della sua biodiversità con gli usi antropici del mare che proprio sulla costa sono più intensi. Per raggiungere questi obbiettivi è necessario rendere la pesca sempre più sostenibile e protagonista della tutela del mare e sviluppare un’acquacoltura sempre meno impattante, più indipendente dalle proteine animali, diversificata e che sappia garantire il consumatore. Necessiterà anche fronteggiare il problema dei rifiuti marini, le bioinvasioni di specie non indigene e l’inquinamento in un mediterraneo sempre più complesso dal punto di vista geopolitico.
Ma il mediterraneo è anche “grande bellezza”, offerta da una biodiversità che sa essere spettacolare ma spesso anche misteriosa; sappiamo infatti ancora molto poco dei mari profondi. Riteniamo che essi ospitino ancora specie sconosciute oltre ad enormi risorse naturali. L’uso delle risorse marine biotiche e non biotiche è alla base dell’Economia Blu in grado di offrire importanti prospettive. Tutto ciò però non è avulso da grandi criticità che dovranno essere affrontate per evitare che possano generare ulteriori problemi. Dall’uso delle risorse viventi alle produzioni animali, dalle biotecnologie all’estrazione di sabbie e minerali, dai campi eolici all’uso delle correnti per la produzione di energia, è importante saper applicare i principi della contabilità ambientale, un processo nel quale il biologo assume un ruolo centrale.
Per maggiori informazioni, scarica il programma
Clicca sul link per visualizzare la diretta in live streaming dalle 15:00 alle 17:00.