Roma, 30 maggio 2022 (AgOnb) – Grazie ad un nuovo studio condotto dai ricercatori del Bambino Gesù potrebbe presto essere possibile diagnosticare e predire la gravità della linfoistiocitosi emofagocitica (Hlh) secondaria tramite un semplice esame di laboratorio. La malattia rara, estremamente difficile da riconoscere, è legata alla proliferazione incontrollata di alcune cellule del sistema immunitario, quali i macrofagi, che solitamente eliminano le cellule infettate, ma che in questa patologia colpiscono anche le cellule sane. I ricercatori hanno infatti individuato una sottopopolazione di linfociti T presente in numero nettamente superiore nei pazienti affetti da Hlh secondaria. I suoi livelli, secondo gli esperti, possono aiutare nella distinzione fra i pazienti affetti da linfoistiocitosi emofagocitica (Hlh) secondaria da quelli con malattie autoinfiammatorie. La scoperta è stata descritta sulle pagine della rivista specializzata “Blood”. (AgOnb) Des 10:00