Roma, 21 giugno 2022 (Agonb) – Secondo uno studio a cui hanno partecipato anche le Università di Bari, Catania e Verona, oltre all’Albert Einstein College of Medicine di New York, al dipartimento di Neurologia dell’Asst Pavia-Voghera e all’Irccs Neuromed di Pozzilli, pubblicato su Parkinson’s & Related Disorders, un pregresso consumo moderato di caffè protegge dal morbo di Parkinson e agisce anche come farmaco potenzialmente in grado di ritardarne l’evoluzione una volta che i sintomi si sono manifestati.
Lo studio, coordinato dal professor Giovanni Defazio dell’Università di Cagliari, uno dei pionieri italiani in questo tipo di ricerche, ha coinvolto 694 pazienti e ha preso in considerazione quale fattore di prevenzione anche l’attività fisica che, se praticata moderatamente e quotidianamente prima dell’esordio della malattia, produce un miglioramento soprattutto sulla sintomatologia non motoria come dolore, incontinenza, ipotensione ortostatica, stipsi, disturbi del sonno, affaticamento, ansia, depressione. (Agonb) Etr 12:00.