Roma, 21 giugno 2022 (Agonb) – Secondo gli esiti del trial clinico Dynamic presentati al meeting dell’American Society of Clinical Oncology e pubblicati sul New England Journal of Medicine, la biopsia liquida può evitare ai pazienti con tumore del colon allo stadio precoce una chemioterapia non necessaria o, al contrario, suggerire trattamenti più aggressivi a chi ne ha bisogno.
Se si trovano tracce di Dna circolante nel sangue, la scelta deve ricadere sul trattamento chemioterapico. Se non si trovano, si possono seguire altre terapie meglio tollerate senza rischi. Lo studio ha coinvolto 455 pazienti dall’età media di 64 anni sottoposti a intervento chirurgico per rimuovere il tumore. A distanza di 4-7 settimane dall’operazione, i partecipanti sono stati divisi in due gruppi: il primo è stato sottoposto alla biopsia liquida e poi avviato alla terapia scelta in base ai risultati del test, il secondo ha seguito l’iter delle linee guida standard che prevedono di scegliere il trattamento in base ai parametri convenzionali.
Nel gruppo della biopsia liquida, soltanto i pazienti con un risultato positivo sono stati trattati con la chemioterapia. Per quelli con risultato negativo che hanno evitato la chemio, la sopravvivenza a due anni era del 93,5 per cento in confronto al 92,4 del gruppo del trattamento standard. Un risultato che dimostra la non inferiorità dell’approccio sperimentale rispetto a quello tradizionale. (Agonb) Etr 10:00.