Un piccolo robot che si attiva quando è il momento di prendere un farmaco, lo spazzolino da denti che misura il valore della glicemia e il tremore della mano, possibile spia del Parkinson, e ancora l’app che riconosce le lesioni tipiche della lebbra che si sperimenta in Brasile e il robot che in Rwanda ha dato un aiuto prezioso durante la pandemia: intelligenza artificiale e Big data sono pronti a dare il loro contributo hi-tech alla tutela della salute, ma perché questo avvenga servono nuove regole, nell’Unione Europea come all’interno dei suoi Paesi membri, Italia compresa.
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