La variante Omicron del virus SARS-CoV-2 si associa a un minor rischio di Long COVID rispetto alla variante Delta. A osservarlo è stata una ricerca pubblicata in una letter su The Lancet da un team di ricercatori del King’s College di Londra, guidato da Claire Steves, che ha analizzato i dati provenienti dallo studio ZOE COVID Symptom. In base alle linee guida del NICE inglese, il Long COVID è definito come l’insorgenza di sintomi nuovi o il perpetuarsi di sintomi del COVID-19 a quattro mesi o più dopo l’inizio della malattia. I sintomi includono stanchezza, respiro corto, perdita di concentrazione e dolore alle articolazioni e possono avere un impatto negativo sulle attività di tutti i giorni determinando, in alcuni casi, gravi limitazioni.
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