Roma, 23 giugno 2022 (Agonb) – I ricercatori del Buck Institute for Research on Aging (California) hanno dimostrato per la prima volta un legame tra dieta, ritmi circadiani, salute degli occhi e durata della vita nella Drosophila. Pubblicato su Nature Communications, lo studio conferma precedenti ricerche che hanno dimostrato che negli esseri umani esiste un’associazione tra disturbi agli occhi e cattiva salute.
“Il nostro studio sostiene che è qualcosa di più della semplice correlazione: la disfunzione dell’occhio può effettivamente causare problemi in altri tessuti – ha affermato l’autore senior Pankaj Kapahi, il cui laboratorio ha dimostrato per anni che il digiuno e la restrizione calorica possono migliorare molti funzioni del corpo -. Ora stiamo dimostrando che non solo il digiuno migliora la vista, ma che l’occhio gioca effettivamente un ruolo nell’influenzare la durata della vita”. La spiegazione di questa connessione, secondo i ricercatori, risiede negli ‘orologi’ circadiani, che si è evoluto per adattarsi agli stress quotidiani, come i cambiamenti di luce e temperatura causati dal sorgere e dal tramontare del sole.
Queste oscillazioni di 24 ore – i ritmi circadiani, appunto – influenzano i comportamenti animali complessi, come le interazioni predatore-preda e i cicli sonno/veglia, fino alla messa a punto della regolazione temporale delle funzioni molecolari della trascrizione genica e della traduzione delle proteine. Il prossimo step sarà iniziare a prendere di mira l’orologio molecolare per decelerare l’invecchiamento. (Agonb) Cdm 12:00.