È allarme per le temperature sempre più bollenti del Mediterraneo: dal 10 maggio il ‘mare nostrum’ è colpito da un’ondata di calore[1] che ha innalzato la temperatura della superficie marina di circa 4°C rispetto alla media del periodo 1985-2005, con picchi superiori a 23°C. È quanto emerge dai primi risultati del progetto CAREHeat (deteCtion and threAts of maRinE Heat waves) finanziato dall’Agenzia Spaziale Europea (ESA), al quale partecipano per l’Italia ENEA e Cnr, quest’ultimo nel ruolo di coordinatore. Nello specifico, il progetto mira a sviluppare nuove metodologie per prevedere e identificare le ondate di calore, comprenderne la propagazione e gli impatti su ambiente, biodiversità e attività economiche, quali pesca e acquacoltura.
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