Roma, 1° luglio 2022 (Agonb) – Fumare sigarette è responsabile di tutta una serie di disturbi, tra cui malattie respiratorie e tumori dei polmoni e della gola, ma, a quanto pare, anche di un rischio maggiore – per gli uomini – di osteoporosi, fratture ossee e morte prematura.
Un nuovo studio della University of Nevada Las Vegas, pubblicato su Nature Scientific Reports, ha analizzato quasi 30.000 casi di frattura di ossa segnalati negli ultimi tre decenni in 27 pubblicazioni e ha scoperto che il fumo aumenta il rischio di rottura fino al 37%. La meta-analisi è la prima ad ampliare la portata dell’ambito di applicazione oltre l’esame delle fratture prima di tutto dell’anca e poi ad altre parti del corpo, inclusi polsi, spalle, avambracci, femori, parte inferiore delle gambe e colonna vertebrale.
Tra le ipotesi al vaglio sulle cause, la circostanza per cui le sostanze chimiche nelle sigarette hanno un impatto negativo sulle cellule ossee e riducono la capacità del corpo di assorbire la vitamina D e il calcio, nutrienti fondamentali per una forte densità minerale ossea.
Lo studio del team statunitense rafforza così i dati di studi precedenti, che hanno rilevato che il fumo aumenta la possibilità di fratture della colonna vertebrale e dell’anca negli uomini rispettivamente del 32% e del 40%. E, secondo studi ancora precedenti, una percentuale tra il 21% e il 37% di quei fumatori maschi muore entro un anno dalla rottura delle ossa. (Agonb) Cdm 10:00.