Roma, 4 luglio 2022 (Agonb) – È stato recentemente pubblicato su Pregnancy Hypertension: An International Journal of Women’s Cardiovascular Health uno studio prospettico osservazionale, condotto dal dall’Università di Modena e Reggio Emilia, che ha confermato ed evidenziato come sia possibile sviluppare un modello predittivo multi-variabile in grado di diagnosticare precocemente le pazienti a rischio gestosi grazie all’analisi combinata dei risultati di parametri biochimici e biofisici rilevati nel primo trimestre di gravidanza.
Lo studio ha coinvolto tutte le donne che accedevano allo screening del primo trimestre per le aneuploide cromosomiche tramite il test combinato, il cosiddetto Bitest. Alle pazienti è stato effettuato anche un prelievo ematico per il dosaggio dei markers biochimici appartenenti all’algoritmo della FMF (PAPP-A, PlGF), oltre che per l’Inibina A, l’interleukina 6, l’insulina, HDL e i trigliceridi. In seguito sono state sottoposte alla misurazione della pressione arteriosa media, all’ecografia per la velocimetria doppler delle arterie uterine, oltre che alla compilazione di un questionario sui fattori di rischio per la cefalea.
Lo studio ha confermato che la sola gestosi incide per una percentuale inferiore al 2%, mentre quando si considerano anche le altre condizioni patologiche placentari, le complicanze molto temute della gravidanza salgono all’8%. (Agonb) Etr 09:00.