Roma, 15 luglio 2022 (Agonb) – Un team europeo di ricercatori ha identificato per la prima volta le mutazioni genetiche presenti nel linfoma a grandi cellule B del cane (DLBCL). Lo studio, pubblicato sulla rivista Lab Animal, rappresenta un enorme passo avanti nella comprensione dei meccanismi patogenetici di questo tumore e identifica nuovi marker prognostici e terapeutici per il monitoraggio della malattia, che potrebbero portare vantaggi anche nelle cure applicate agli uomini. Nella ricerca sono state associate alcune mutazioni a caratteristiche biologiche e andamenti clinici diversi. Nello specifico, le mutazioni del gene TP53 sono state associate a una prognosi peggiore indipendentemente dal trattamento. Il gene TP53 viene definito “il guardiano del genoma” proprio per la sua funzione di identificare danni al DNA e successivamente impedire che i difetti vengano trasmessi nel processo di replicazione. Nel DLBCL del cane, le mutazioni del TP53 hanno un effetto deleterio tale da impedire la sua funzione protettiva e potenzialmente portare allo sviluppo di un tumore. (Agonb) Etr 10:00