Roma, 21 luglio 2022 (Agonb) – Un team di ricercatori russi di Università Higher School of Economics, Skoltech, Moscow Pedagogical State University e National University of Science and Technology ha sviluppato un sensore nanofotonico-microfluidico le cui potenziali applicazioni includono il rilevamento del cancro, il monitoraggio e la valutazione della risposta al trattamento.
Oggi il “lab-on-a-chip” è in grado di identificare gas e liquidi disciolti a basse concentrazioni con un alto grado di precisione. L’attuale dispositivo, descritto in un articolo pubblicato su Optics Letters, è costituito da sensori ottici nanofotonici su un chip in combinazione con canali microfluidici sopra la superficie del sensore. I fluidi o i gas pompati attraverso i canali influiscono sulla propagazione della radiazione ottica nei dispositivi nanofotonici altamente sensibili, modificando le caratteristiche spettrali dell’uscita.
Esaminando questi cambiamenti, i ricercatori possono determinare la composizione del campione. Una caratteristica speciale del dispositivo è la piccola dimensione dei canali microfluidici che forniscono i campioni ai sensori. Ciò consente di ottenere risultati anche da campioni molto piccoli, cosa che può essere critica quando l’analisi in loco non è fattibile e i campioni devono essere trasportati altrove per l’esame.
“Il nostro studio è un passo importante verso la creazione di un dispositivo compatto in grado non solo di eseguire un’intera serie di esami del sangue, ma di rilevare i biomarcatori del cancro in una fase iniziale utilizzando una quantità molto piccola di sangue del paziente – spiega Gregory Goltsman -. Idealmente, miriamo a creare un piccolo dispositivo portatile che richiede solo una goccia di sangue. Premendo un pulsante, il medico vedrà, per esempio, che i parametri sono normali o che sono necessari ulteriori test”. (Agonb) Cdm 13:00.