Roma, 22 luglio 2022 (Agonb) – Frequenti in età pediatrica, i gliomi sono tumori delle cellule della glia, cellule del sistema nervoso che hanno la funzione di sostenere i neuroni; quelli a basso grado di malignità sono curabili con l’asportazione chirurgica e nuove terapie sperimentali.
Tuttavia, non sempre se ne impedisce la progressione. Una nuova ricerca internazionale, coordinata da Elisabetta Ferretti del Dipartimento di Medicina sperimentale della Sapienza e pubblicata sulla rivista Biomarker Research, ha però identificato un nuovo biomarcatore che ne può predire l’aggressività, circostanza che può essere cruciale per decidere il corretto approccio medico. Identificarla precocemente, infatti, può consentire di evitare, quando non ve ne sia bisogno, terapie aggressive che possono avere conseguenze importanti a livello neurocognitivo.
“Il nostro studio – dichiara Elisabetta Ferretti – è il primo sui gliomi pediatrici di basso grado ad aver dimostrato la possibilità di individuare un biomarcatore in grado di identificare i pazienti a rischio di progressione”. (Agonb) Cdm 09:00.