Roma, 23 luglio 2022 (Agonb) – Le zanzare d’estate sono un vero tormento, che potrebbe avere però le ore contate. È quanto si augurano i ricercatori al lavoro nei laboratori di Paolo Gabrieli (dipartimento di Bioscienze dell’Università di Milano) e Federico Forneris (dipartimento di Biologia e Biotecnologie, Università di Pavia) che descrivono i risultati su Current Biology. Grazie a questo nuovo studio realizzato con il sostegno della Fondazione Armenise-Harvard, di Fondazione Cariplo e di un progetto ministeriale “PRIN”, si è scoperto il meccanismo che consente alle zanzare di irrigidire il labbro (ossia il “pungiglione”) così da poter succhiare il sangue.
“L’indagine è partita dal cercare di capire quali funzioni potessero avere alcuni ingredienti presenti nella saliva delle zanzare. Tra queste, abbiamo individuato la proteina che porta alla modificazione del labbro (ossia la punta estrema della proboscide) della zanzara permettendo a questo di “irrigidirsi” e attraversare l’epidermide. Abbiamo chiamato questa proteina LIPS, che sta per “labrum-interacting protein of the saliva” ha spiegato Gabrieli, del Laboratorio di Entomologia e Parassitologia dell’Università di Milano.
“Successivamente abbiamo identificato il recettore responsabile: una scoperta essenziale per sviluppare strategie efficaci per interferire con questo meccanismo e quindi ridurre o impedire alle zanzare di pungerci – dichiara Forneris, a capo del laboratorio Armenise-Harvard presso l’Università di Pavia – . Abbiamo dimostrato il funzionamento di questo meccanismo ‘spegnendo’ il gene che produce LIPS, ottenendo zanzare che non sono più in grado di pungere l’uomo”.
La ricerca poi è proseguita ulteriormente fino a determinare la struttura della proteina, scoprendone un’organizzazione mai osservata in precedenza che potrebbe essere lo strumento per sviluppare sostanze da utilizzare come futuri deterrenti. (Agonb) Cdm 12:00.