Roma, 9 agosto 2022 (Agonb) – A classificare i ricordi come belli o brutti, associandoli a emozioni positive o negative, ci pensa la neurotensina, una molecola del cervello scoperta da un gruppo di ricercatori del Salk Institute, in California.
L’esistenza di questo neurotrasmettitore spiega come mai alcune persone sono più inclini a trattenere i ricordi spiacevoli piuttosto che quelli piacevoli. La scoperta, pubblicata su Nature, potrebbe aprire la strada a nuovi approcci terapeutici per la gestione dell’ansia, della depressione o del disturbo da stress post-traumatico. I ricercatori hanno rimosso selettivamente il gene per la neurotensina dalle cellule dei topi che così non riuscivano più ad assegnare una valenza positiva a un’esperienza e non imparavano ad associare lo stimolo al rinforzo positivo.
L’assenza della neurotensina, al contrario, non comprometteva il ricordo negativo. Anzi, gli animali privati del neurotrasmettitore erano ancora più bravi ad associare il suono al rinforzo negativo e ad evitare l’esperienza spiacevole. Aumentando i livelli di neurotensina si favorisce l’apprendimento della ricompensa e si smorza la valenza negativa attribuita allo stimolo, a conferma del ruolo chiave della neurotensina nel mantenere i ricordi belli. (Agonb) Etr 12:00.