Roma, 5 ottobre 2022 (Agonb) – Infezioni gastrointestinali o genitourinarie di virus o di batteri, se contratte intorno ai 40 anni, aumentano il rischio di una diagnosi di Alzheimer e Parkinson negli anni successivi. A rilevarlo è uno studio del Karolinska Institute di Stoccolma, pubblicato su Plos Medicine, che ripropone l’ipotesi avanzata più volte di un possibile ruolo degli agenti infettivi all’origine delle malattie neurodegenerative. I ricercatori hanno selezionato 300mila casi di Alzheimer, 104mila di Parkinson e 10mila di sclerosi laterale amiotrofica. Ad ogni caso sono state abbinate cinque persone senza alcuna malattia neurologica. Dall’analisi è emerso che un’infezione con ricovero ospedaliero avvenuta cinque o più anni prima della diagnosi era associata a un rischio maggiore del 16 per cento di Alzheimer e del 4 per cento di Parkinson. Le infezioni multiple trattate in ospedale prima dei 40 anni hanno raddoppiato il rischio di una successiva diagnosi di Alzheimer e aumentato il rischio di una diagnosi di Parkinson di circa il 40 per cento. (Agonb) Etr 10:00