Roma, 12 ottobre 2022 (Agonb) – L’ossitocina potrebbe essere in grado di riparare i danni derivanti da un infarto. È il risultato di uno studio condotto dagli scienziati della Michigan State University, pubblicato su Frontiers in Cell and Developmental Biology. I ricercatori hanno applicato in laboratorio la sostanza chimica a un tessuto cardiaco danneggiato, sia nel pesce zebra che nelle colture cellulari umane, l’ossitocina è stata in grado di far sì che le cellule staminali all’esterno del cuore si spostassero più in profondità nell’organo e si trasformassero in cardio-miociti, le cellule muscolari responsabili delle contrazioni cardiache. “Qui mostriamo che l’ossitocina, un neuropeptide noto anche come ormone dell’amore, è in grado di attivare meccanismi di riparazione del cuore nei cuori feriti nel pesce zebra e nelle colture cellulari umane, aprendo la porta a potenziali nuove terapie per la rigenerazione del cuore negli esseri umani” così Aitor Aguirre, autore senior di uno studio della MSU. Per un paziente reduce da attacchi cardiaci, l’unica speranza di guarigione è prendere delle cellule versatili dallo strato esterno del cuore, chiamate cellule progenitrici derivate dall’epicardio (EpiPC), e trasformarle in cardio-miociti ma è un processo lento e insufficiente per un trattamento significativo. Grazie a questo studio si è scoperto che l’ossitocina potrebbe essere il “proiettile magico” in grado di accelerare questo processo. “Anche se la rigenerazione cardiaca è solo parziale, i benefici per i pazienti potrebbero essere enormi – sottolinea Aguirre –. Successivamente, dobbiamo esaminare l’ossitocina negli esseri umani dopo un danno cardiaco”. L’ossitocina è di breve durata nella circolazione, quindi i suoi effetti potrebbero essere ostacolati proprio per questo motivo. Il team spera che le cellule staminali cardiache in migrazione possano un giorno essere in grado di aiutare a curare le persone con danni causati da attacchi di cuore. (Agonb) Mmo 10:00