Roma, 20 ottobre 2022 (Agonb) – Secondo uno studio pubblicato sulla rivista Cell Reports, brevi cicli di una dieta che imita il digiuno sembrano ridurre i segni dell’Alzheimer. Gli studiosi della University of Southern California “Leonard Davis School of Gerontology”, in collaborazione con le Università di Genova e Perugia, hanno scoperto che i topi che avevano seguito diversi cicli di una dieta mima-digiuno mostravano livelli più bassi di due principali segni distintivi della malattia: la beta amiloide e la proteina tau iperfosforilata, responsabili delle manifestazioni cerebrali tipiche dell’Alzheimer. Gli scienziati hanno anche scoperto che l’infiammazione cerebrale diminuiva e che il protocollo alimentare migliorava le prestazioni nei test cognitivi rispetto ai topi alimentati con una dieta standard. Lo studio ha indicato specificamente il “superossido” del radicale libero come il principale responsabile del danno che si verifica con il morbo di Alzheimer. Per validare i risultati della ricerca di base, è stato inaugurato uno studio clinico, ancora in corso, con 40 pazienti, che ha coinvolto ricercatori italiani dell’Unità operativa di Geriatria del Policlinico San Martino di Genova e dell’Ospedale di Perugia. Si tratta di uno studio clinico di fase 1 sulla dieta che imita il digiuno in pazienti con diagnosi di decadimento cognitivo lieve o morbo di Alzheimer lieve. Analizzando i dati attualmente disponibili, si evidenziano eventi avversi di lieve o moderata intensità e l’aderenza alla dieta risulta piuttosto soddisfacente. (Agonb) Etr 11:00