Roma, 21 ottobre 2022 (Agonb) – La Società Italiana di Psichiatria ha condotto uno studio su nuovo farmaco contro la depressione che non agisce come gli antidepressivi tradizionali sui livelli di serotonina, “l’ormone del buonumore”, bensì sul recettore del glutammato. Questo aiuta a ripristinare la connessione tra le sinapsi nelle cellule cerebrali. Il farmaco è un derivato della ketamina, già utilizzata come anestetico negli ospedali, e lo studio si è incentrato sul suo possibile impiego nel trattamento di pazienti affetti da forme depressive gravi che non rispondono alle cure tradizionali e che hanno alle spalle tentativi di suicidio. Il trattamento farmacologico agirebbe in modo innovativo con una risposta nel paziente decisamente più rapida ed efficace delle terapie standard; sarebbero rilevabili miglioramenti nei sintomi già dopo soli 15 giorni dal trattamento contro le diverse settimane necessarie per le cure tradizionali. Secondo i dati riportati dall’Oms sono circa 300mila in Italia le persone affette da depressione che non rispondono alle cure e ben 100 milioni nel mondo. Un dato allarmante che spinge gli studiosi verso l’impiego del farmaco ad uso ospedaliero, sebbene si tratti a tutti gli effetti di un allucinogeno; è vietato quasi ovunque poiché considerato stupefacente. Potranno somministrare il farmaco solo gli ambulatori territoriali dei Dipartimenti di Salute Mentale, sotto stretto controllo medico e solo nei casi di depressione resistente al trattamento standard con rischio di suicidio. (Agonb) Anna Lavinia 13:00