Roma, 24 ottobre 2022 (Agonb) – Gli organoidi simili al cervello cresciuti da cellule di un individuo con autismo rivelano che i neuroni iperattivi nel loro cervello possono contribuire al disturbo. A compiere un significativo passo in questa direzione lo studio, pubblicato su Nature Communications, condotto dalle Università di Milano, della Montana State University, dall’Università di Washington e dell’University of Salute dell’Utah, guidato da Alex Shcheglovitov, Simone Chiola e Yueqi Wang. “Pensavamo che l’organizzazione delle cellule cerebrali sarebbe stata estremamente complicata – afferma Shcheglovitov – in realtà gli organoidi si auto-organizzano.” Il gruppo di ricerca ha utilizzato una tecnica innovativa per studiare gli effetti di un’anomalia genetica associata al disturbo dello spettro autistico e allo sviluppo del cervello umano. Si è scoperto che gli organi progettati per avere livelli più bassi del gene SHANK3 mostravano delle peculiarità. Il modello sembrava normale ma alcune cellule non sembravano funzionare correttamente. I neuroni erano iperattivi, attivandosi più frequentemente nella risposta agli stimoli, e non trasmettendo efficacemente i segnali alle altre cellule. “Questi risultati – osservano gli esperti – potrebbero individuare le cause cellulari e dei sintomi associati all’autismo.” “Gli organoidi possono essere utilizzati per testare i diversi farmaci sviluppati per il trattamento di queste condizioni – continua Jan Kubanek, dell’Università di Washington – i nostri organoidi rappresentano un modello migliorato rispetto alle opzioni precedenti. Il nostro approccio permette di modellare la maggior parte dei principali tipi di cellule in modi funzionanti”. “Stiamo iniziando a capire come si formano le strutture della corteccia cerebrale – conclude Wang – per comprendere a meglio cosa accade nelle prime fasi delle condizioni neurologiche, prima che si sviluppino i sintomi.” (Agonb) Mmo 11:00