Roma, 24 ottobre 2022 (Agonb) – Uno studio, pubblicato sul Journal of the American Heart Association, condotto dagli scienziati della Harvard TH Chan School of Public Health di Boston rivela che la radioattività delle particelle, una caratteristica dell’inquinamento atmosferico, aumenta la tossicità del particolato, aumentando così il rischio di morte per malattie cardiovascolari come infarto o ictus. Il team, guidato da Shuxin Dong, ha esaminato l’effetto della composizione del particolato atmosferico sulla salute umana. Nel 2019, il 12% dei decessi a livello globale è attribuibile all’inquinamento atmosferico. “La radioattività delle particelle – spiegano gli autori – è una caratteristica del particolato che riflette il radon, un gas radioattivo incolore e inodore. Questa radioattività si verifica naturalmente come prodotto del decadimento radioattivo dell’uranio che si trova nel suolo e nelle rocce. Il radon migra nell’atmosfera, decadendo in isotopi che emettono radiazioni alfa, beta e gamma.” “Il particolato atmosferico 2,5 – afferma Dong – è composto da particelle molto piccole che possono essere inalate con gravi conseguenze per la salute, ma si conosce poco sulle proprietà fisiche, chimiche o biologiche del PM 2,5 che aumentano la sua tossicità”. Gli esperti hanno esaminato le cartelle cliniche di oltre 700mila persone morte nel Massachusetts tra il 2001 e il 2015 per stimare la correlazione tra l’esposizione al particolato e i rischi per la salute. L’esposizione alla radioattività si associa ad un aumento del 16% per il rischio di morte per infarto, un aumento dell’11% per decesso associato da ictus e del 7% di sperimentare una qualunque tipologia di malattia cardiovascolare. “Il nostro lavoro – osserva Dong – si basa sui dati raccolti per il Massachusetts, per cui i risultati potrebbero non essere generalizzati per tutti gli Stati Uniti. Sarà necessario proseguire le ricerche per convalidare i nostri dati”. (Agonb) Mmo 13:00