Roma, 8 novembre 2022 (Agonb) – Molti pazienti Covid, soprattutto durante le prime ondate epidemiche, hanno sofferto di anosmia, comunemente conosciuta come perdita dell’olfatto, parziale o totale. Anche alcuni pazienti con malattie neurologiche come il Parkinson ne possono essere affetti. Questo ha spinto due ricercatori americani del Dipartimento di Fisiologia e Biofisica dell’Università del Commonwealth della Virginia, Richard Costanzo e Daniel Coelho, a sviluppare un naso bionico in grado di restituire l’olfatto. Si tratta di una protesi, inserita in un paio di occhiali, capace di inviare segnali a un recettore sottopelle il quale a sua volta traduce gli odori in impulsi elettrici captati dal cervello. I due ricercatori hanno realizzato un prototipo il cui funzionamento è simile a quello di un apparecchio acustico, ma incorporato in un normale paio di occhiali. Esso consente di ripristinare le connessioni nervose in quelle persone che hanno perso l’olfatto, inviando segnali al recettore. Il naso bionico sembra essere già pronto per essere testato sugli esseri umani, ma gli specialisti chiariscono che ci vorranno ancora molti anni di studio prima di poter realizzare un naso elettronico. Per il momento, la ricerca ha l’obiettivo di aumentare la varietà di odori che i sensori sono in grado di riconoscere. Il naso umano ha un numero di sensori olfattivi elevato che consente di distinguere più di mille miliardi di odori, attualmente i prototipi in circolazione ne distinguono circa una dozzina. (Agonb) Anna Lavinia 13:00