Roma, 15 novembre 2022 (Agonb) – Un nuovo processo per prevenire il deterioramento della pasta fresca, modificando i protocolli di confezionamento e aggiungendo probiotici antimicrobici all’impasto: prolunga di circa 30 giorni la vita sullo scaffale della pasta fresca il metodo sviluppato da ricercatori dell’Istituto di biomembrane, bioenergetica e biotecnologie molecolari del Consiglio nazionale delle ricerche e del Dipartimento di bioscienze, biotecnologie e ambiente e del Dipartimento di scienze del Suolo, della pianta e degli alimenti dell’Università degli Studi di Bari Aldo Moro insieme a Food Safety Lab. Lo studio, illustrato sulla rivista Frontiers in Microbiology, ha portato allo sviluppo di un metodo “clean-label” per ottenere un significativo prolungamento della conservabilità della pasta fresca. È stata modificato il confezionamento in atmosfera modificata sia in termini di film plastici usati sia di proporzione dei gas, ed è stata impiegata una miscela di microrganismi probiotici bioprotettivi commerciali, massimizzando l’efficacia delle innovazioni. L’integrazione dei dati ottenuti ha dimostrato l’efficacia dei protocolli sperimentali testati determinando un prolungamento di 30 giorni della durata della conservabilità della pasta fresca, consentendo in questo modo anche una riduzione degli sprechi alimentari. (Agonb) Cdm 12:00