Roma, 17 novembre 2022 (Agonb) – Uno studio clinico coordinato dall’Università della California di Los Angeles, e pubblicato su Nature, presenta per la prima volta un approccio che utilizza la tecnologia di editing genomico per modificare le cellule del sistema immunitario e renderle più reattive verso i tumori solidi. Gli scienziati si sono serviti della tecnologia Crispr-Cas per inserire nei linfociti T di pazienti oncologici specifici geni che permettono al sistema immunitario di colpire in maniera selettiva le cellule tumorali, aumentando l’efficacia dell’immunoterapia. La procedura è consistita nell’isolare dal sangue di 16 persone con tumori solidi le cellule immunitarie che possedevano i recettori T diretti selettivamente contro le mutazioni cancerose che hanno permesso di riconoscere in modo specifico il tumore, per un totale di 175 recettori immunitari differenti. Applicando la tecnologia Crispr-Cas, sono stati successivamente inseriti nei linfociti T i geni che codificavano per i recettori immunitari precedentemente isolati. Le cellule ingegnerizzate sono state reinfuse nei pazienti, nei quali in poco tempo sono diventate la popolazione di cellule immunitarie dominanti. Un mese dopo il trattamento, in cinque dei partecipanti i tumori non sono cresciuti ulteriormente e solo due pazienti hanno effetti collaterali legati alla terapia. (Agonb) Etr 12:00