Roma, 24 novembre 2022 (Agonb) – Apnea ostruttiva del sonno legata a un aumento del rischio di cancro, un calo delle capacità di elaborazione mentale e un aumento del rischio di coaguli di sangue: è quanto emerso da tre diversi studi presentato al Congresso internazionale della European Respiratory Society a Barcellona condotti rispettivamente dall’Università di Uppsala, dall’Università di Losanna e dall’ospedale universitario di Angers.
Partendo dal primo, le persone che soffrono di apnea ostruttiva del sonno sono a maggior rischio di cancro; i ricercatori hanno misurato la gravità dell’apnea ostruttiva con l’indice di apnea e ipopnea, che misura il numero di disturbi respiratori durante il sonno, o l’indice di desaturazione di ossigeno, che misura quante volte all’ora i livelli di ossigeno nel sangue diminuiscono a almeno il 3% per dieci secondi o più: è emerso che i pazienti con cancro avevano un’apnea ostruttiva leggermente più grave.
Il secondo studio ha mostrato che l’apnea era anche collegata a un calo delle capacità di elaborazione negli anziani; nello specifico, quelli di età pari o superiore a 74 anni e gli uomini hanno mostrato un calo più marcato in alcuni test cognitivi. L’apnea ostruttiva e, in particolare, i conseguenti bassi livelli di ossigeno durante il sonno, erano associati a un maggiore declino della funzione cognitiva globale, della velocità di elaborazione, della funzione esecutiva e della memoria verbale.
Il terzo studio, infine, ha rilevato che i pazienti con apnea più grave erano maggiormente a rischio di sviluppare tromboembolia venosa: coloro che trascorrevano più del 6% della loro notte con livelli di ossigeno nel sangue inferiori al 90% del normale avevano un rischio quasi doppio di svilupparla rispetto ai pazienti senza privazione di ossigeno. (Agonb) Cdm 09:00.